SOFT, SOFT BOTSWANA...
(Quella sporca dozzina)
28 luglio - 10 agosto 2008
con:
Alberto
Anna B
Anna C
Antonella
Carla
Dario
Francesca
Kay
Leopolda
Lorenzo
Massimo
Massimo F
Nick
Près
Roberto
Tommaso
Dopo circa 14 ore di interminabile volo il 29 luglio atterriamo a Victoria Falls dove...
poco dopo riprendiamo il volo con un Cessna ...
con cui sorvoliamo le mitiche cascate Vittoria,
non prima di avere scoperto che disponiamo di 3 materassini gonfiabili in 12 e che la cassa cucina non è arrivata
(ma questa è un'altra storia )
con Una volta atterrati ci rechiamo a visitare a piedi le cascate Vittoria: spettacolo immenso!
Si ritorna (a piedi perchè il pulmino se n'è andato via... ) al Lodge dove si scopre che non avremo luce elettrica ed acqua corrente.
Il giorno successivo si lascia lo Zimbabwe e si entra finalmente in Botswana, principale meta del nostro viaggio.
Ci sistemiamo al Chobe Lodge, dal cui pontile parte la crociera sul Chobe River:
per la prima volta entriamo in contatto con la fauna locale
serata al Chobe Lodge e scorpacciata di impala arrosto e non solo....
La mattina seguente dopo avere incontrato Près, che sarà la nostra guida per i prossimi giorni, con il suo aiutante Kay, e fatta conoscenza con la "Cosa", che sarà il nostro mezzo per tutto il nostro viaggio,
si va a fare la spesa (1 tenda, 10 materassi, pentole, acqua e viveri)....
e si parte alla volta del Savuti a bordo della Cosa.
Lasciato l'asfalto e la civiltà, ci inoltriamo su una pista sabbiosa; si sgonfiano le gomme per procedere meglio.
Siamo diretti nella zona di Savuti, una savana che in questa stagione è molto povera di acqua.
Raccogliamo la legna per il fuoco di stasera
Purtroppo ben presto la Cosa si insabbia: si spinge ed alla fine se ne esce .
Per sera raggiungiamo il Savuti dove,
rizzate in fretta le tende, accendiamo il fuoco (ruolo in cui si distinguerà per tutto il viaggio Tommaso)
e ci apprestiamo a passare la prima notte in tenda (senz'acqua perchè potrebbe attirare gli elefanti della zona, aagh...).
Purtroppo Anna C cade malamente sulla legna accatastata per il fuoco e si procura una brutta
ferita alla gamba che la disturberà per tutto il viaggio.
Nella notte ci emozioniamo per la presenza di animali nel campo: percepiamo movimenti e sentiamo
barrire l'elefante, ridere le iene e qualcuno afferma di avere sentito anche il ruggito del leone
Da qualche tenda spariscono anche alcuni picchetti (babuini? altri campeggiatori?).
Il programma del giorno seguente prevede game-drive in zona
con avvistamento di uccelli,
eelefanti,
erbivori vari
ed infine del leone, sia pure... molto poco attivo.
Dopo una pausa dedicata al pranzo (ed alle medicazioni), dove il gruppo inizia a connotarsi maggiormente
evidenziando le varie individualità
nel pomeriggio visita ai dipinti rupestri dei boscimani e qui Anna B viene punta da insetto imprecisato
in zona intima il che crea un temporaneo allarme
Infine nuovo game-drive fino al tramonto con avvistamento prevalentemente di elefanti di cui uno
in particolare suscita... grande interesse e stupore tra i presenti
e da distanza ragguardevole di un leone maschio.
Il giorno successivo partenza all'alba:
dobbiamo lasciare l'arido Savuti e trasferirci nella zona di Moremi e del delta dell'Okawango.
La partenza viene ritardata dalla necessità di cambiare una gomma ma poi ci si mette in moto e ci inoltra per una irregolare
pista gibbuta e sabbiosa; bisogna fare attenzione ad evitare i rami spinosi che sferzano i lati della Cosa.
foto A
ma...
ad un certo punto accade qualcosa: i più attenti fra voi noteranno forse una differenza... (guarda A.. guarda B)
foto B
Quale?
il trailer non c'è più: dove sarà?
come mai non c'è?
ah ecco perchè....qualcosina manca....
Risaliamo la pista sabbiosa per ben 20 Km prima di rivederlo abbandonato sulla pista mentre blocca l'accesso
a 2 vetture fuoristrada (almeno una delle quali di facili costumi )
ssbullonando qua e là la Cosa, fortunatamente ricca di bulloni inutili , si rabbercia la connessione al trailer
e si prosegue con 2 ore di ritardo la corsa,
ma dobbiamo ancora attraversare un grosso ramo del delta che è la via d'ingresso al Moremi;
sciaguratamente il passaparola degli autisti ci fa sapere che il ponte è crollato e poi che anche l'altro ponte è intransitabile...
A questo punto possiamo solo osservare frettolosamente il paesaggio che si fa meno arido
e ricco di corsi d'acqua dove abbondano gli ippopotami.
Giungiamo in prossimità di un guado, che potrebbe costituire un'alternativa ai ponti,
ma la Cosa non può guadare per l'eccessiva profondità delle acque.
Il tempo stringe (manca ormai poco al tramonto) e si rende necessario a questo punto compiere un giro molto più lungo
per entrare nel Moremi che alla fine, dopo un ulteriore insabbiamento e cambio di altra gomma,
raggiungiamo nel buio più completo.
Piantate le tende, la pasta cacio e pepe di Leopolda ci rimette in sesto e ci aiuta ad affrontare il breve sonno che ci attende: domattina infatti leveremo presto il campo per dirigerci in una zona diversa del Moremi.
La nostra nuova destinazione è in realtà abbastanza vicina ed il programma della giornata prevede
alcune ore di navigazione sull'Okawango.
Arrivati all'imbarcadero la barca non c'è.
Ma siamo in Africa...
basta aspettare e, dopo un po', una soluzione arriva.
Infatti la nostra barca ad un certo punto spunta dal nulla e ci imbarchiamo.
Scivoliamo sul fiume tra i papiri
La crociera è assai piacevole e gli avvistamenti di uccelli, elefanti ed ippopotami abbastanza frequenti.
si sbarca per un rapido pranzo e poi si riprende la crociera.
poi il tramonto;
si rientra al campo ed ancora una volta Leopolda, eletta all'unanimità chèf capo, ci nutre sontuosamente.
Siamo sulle rive dell'Okawango e, nella notte, gli ippopotami fanno rumorosamente sentire la loro presenza.
L'alba sull'Okawango
è solo l'inizio di una giornata fantastica caratterizzata da un game drive prolungato
e caratterizzato dall'avvistamento di una famiglia di leoni che riusciamo finalmente a vedere in piena attività.
Non mancano gli avvistamenti di giraffe, zebre ed altri erbivori nonchè di uccelli.
e di ippopotami, elefanti e coccodrilli
molto frequenti anche da queste parti i termitai.
Nel pomeriggio, levato il campo, ci dirigiamo verso la zona di Kazikini.
Lungo la strada l'Africa ci offre uno spettacolo crudo, ma che ben sintetizza le immodificabili leggi della natura
che qui tuttora regolano l'esistenza di milioni di animali.
Giunti a Kazikini, visitiamo il piccolo villaggio e trascorriamo la notte chi in tenda chi in semplici tucul.
All'alba, constatata la presenza nel campo di orme di elefante ed osservata la presenza di numerosi uccelli,
ci mettiamo in viaggio per Maun dove ci attende un altro Cessna con il quale sorvoleremo il Delta.
e!
dDall'alto la grandiosità di questo paesaggio si esprime al meglio e consente di farsi un'idea dell'incredibile estensione
di questa zona caratterizzata dalla presenza di una incredibile varietà di flora e di fauna
proprio in relazione all'insolita ricchezza di acque fluviali
Oggi è stato l'ultimo giorno di Près e quindi passiamo la serata al ristorante in compagnia sua e della sua famiglia, in allegria
.
La notte in lodge poi, dopo giorni di tenda, ci consente di rilassarci piacevolmente,
in attesa della successiva impegnativa tappa prevista per il giorno seguente.
Fatta conoscenza con Nick,
un simpatico inglese dell'Essex trapiantato da più di mezzo secolo in queste regioni africane,
si parte alla volta del deserto di sale e di Kube Island, l'sola dei baobab.
Benchè il viaggio sia lungo e le strade molto disagiate, riusciamo, grazie all'impegno di Nick,
a giungere in prossimità dei baobab in tempo per ammirare il tramonto che ci offre sensazioni inesprimibili.
per p
sappiamo di essere soli e privi di acqua (se non quella che ci siamo portati) in questo deserto di sale,
piantiamo le tende ed accendiamo il fuoco intorno ad un unico gigantesco baobab
e trascorriamo una serata tranquilla in compagnia di Nick che in quest'occasione definisce il nostro mezzo the Thing, la Cosa.
L'alba al cospetto dei baobab ci regala ulteriori meravigliose sensazioni,
ma è ben presto ora di rimettersi in viaggio.
Lungo il tragitto in queste zone estremamente remote avevamo già ieri notato la presenza di minuscoli villaggi.
Decidiamo di visitare quello che manifesta più evidenti segni della presenza dei suoi abitanti.
La semplice povera vita in questi villaggi ci costringe inevitabilmente a porci qualche domanda sul nostro stile di vita
Sperando di non alterare antichi equilibri, facciamo dono ai nostri cordiali ospiti dei nostri materassi che non utilizzeremo più negli ultimi giorni del viaggio, ma la sensazione che ne ricaviamo è più vicina al ricevere che al donare.
La tappa successiva prevederebbe di ritornare sui nostri passi fino a Gweta, ma abbiamo deciso di modificarla
e di dirigerci direttamente a Nata abbreviando così il tragitto.
Con l'aiuto di Nick riusciamo ad ottenere ospitalità in un lodge: il nostro arrivo al Lodge coincide con la partenza
del corteo presidenziale e Lorenzo e Anna C hanno l'onore di venire ospitati
nello chalet fino a poche ore prima occupato dal Presidente della Repubblica del Botswana.
L'indomani si ritorna verso il Chobe River dove effettuiamo l'ultimo game drive,
costeggiando il fiume che avevamo già percorso in barca
Dalle sue rive ammiriamo un po' tristi l'ultimo meraviglioso tramonto d'Africa (...per questa volta almeno).
Per tirarvi su vi propongo un giochino da spiaggia facile facile:
a chi appartiene il piede qui sotto raffigurato???
PPer votare cliccate qui
e Votate entro il 31 agosto: il nome del vincitore e quello del proprietario del piede
(che naturalmente deve astenersi dal votare) verranno al più presto pubblicati su questo blog.
The winner is:
Antonella
la prima a riconoscere il piede di Anna B
Ritratto