Zuponèri – Sartori
I zuponèri facevano parte dell’arte dei sartori il cui statuto risale al 1219 e prevedeva la suddivisione in tre cosiddetti colonnelli:
sarti da veste, che confezionavano gonne e guarnacche;
sarti da ziponi, che confezionavano giubbe di cotone, zendadi, tonache e vesti imbottite, inoltre drappi in genere e cotonine;
sarti da calze.
(L'insegna dei sartori)
Ai sarti da ziponi era vietato cucire insieme stoffe vecchie e nuove; essi dovevano specificare al momento della vendita nei mercati, dove ognuno di loro poteva avere un solo banco, il tipo di tessuto usato.
Gli abiti con il passare dei secoli da molto semplici ed assai simili per uomo e donna, come camicie, clamidi, toghe, mantelli, tabarri, gabbani divennero sempre più ricercati e con guarnizioni troppo ricche. Nel ‘700 fa la sua comparsa la marsina con calzoni aderenti e gilè per l’uomo, l’andrienne , il mantò per la donna. Già nel secolo XIV il Senato aveva emanato leggi per moderare il lusso eccessivo delle vesti; tali leggi denominate poi suntuarie rimasero per lo più inascoltate.